Ore 04.45, nel cortile di Paolo si ritrovano Carlo, Claudio, Diego, Enrico
e Massimiliano.
Ci sono tutti, anzi no, chi manca? Pasquale è ovvio
è rimasto
senza benzina in via Repubblica.
Telefonata e recupero al volo dello Squalo, poi, con il Furgocountry, ai 140 allora
per non perdere il treno fino a Santhià. Prima
classe per i Settegalli.
Ore 11,33 scendono le bici e il bagaglio alla stazione di Pisa.
Foto dobbligo in Piazza
dei Miracoli e finalmente in sella, lavventura comincia.
Primo tratto tutto pianeggiante, un poco troppo trafficato, comunque tutto
bene. Landatura è quella della spesa, anche lo Squalo
si sente a suo agio.
Ai sobborghi di Empoli, dopo una cinquantina di Km., fermata tecnica ai box. Individuata
una provvidenziale trattoria
con dehor: affettati toscani a gogo, insalate, chianti, birra e caffè:
altro che barrette energetiche!! Lo Squalo
mette la birra calda nella borraccia
al primo cavalcavia, da lui denominato
salita, da vero uomo di fede comincia con le litanie -
porcodduee!! Ai 30
non ce la faccio, dai non fate gli stronzi -. Gli altri galli galleggiano, ma
vogliono arrivare a Firenze in tempo per un giro in centro e gelato, così
alcuni volenterosi dispensano qualche spintarella.
Firenze, finalmente! Sono 85 Km. Foto con lo sfondo di Ponte
vecchio. Giro veloce in centro, troppa
gente, anche qualche bella topa ;- )
Vicino a Piazza
della Signoria cè larrivo di una gara Ciclistica importante:
turisti e pubblico attendono larrivo dietro le transenne. Alcuni Galli non
resistono: dopo aver fatto il giro della piazza pedalando con la vergognosa
a folle velocità, si fanno riprendere mentre simulano larrivo in volata fra gli applausi del pubblico.
Adesso è meglio che se ne vadano, 20 Km più avanti a Pontassieve
li attende lhotel Moderno. Qui trovano la più alta concentrazione
di ciclisti mai registrata (eccetto che per il Giro): 3 squadre vere
provenienti rispettivamente da Ucraina, Francia e Australia, un gruppo di cicloturisti,
omani e tose, provenienti da Treviso con furgone al seguito e ovviamente
i Settegalli.
Cena con inchiappettamento al Girarrosto: - .. evvai con le fiorentine
( le fette di carne, cosa avevate capito?)- doping a base di succo duva
stagionato (Chianti) e infuso fresco al succo di limone (limoncello). A nanna.
In camera con Enrico e Paolo cè la fanfara. Il gruppo di trombettieri
(Carlo&Claudio) denominato I flatulenti suonano per una decina
di minuti una dolce ninna nanna (
povere mogli! nda). Anestetizzati dallanidride
solforosa i poveri compagni di camera sono travolti dalloblio. Giungono
voci che il terzo trombettiere del gruppo (Diego) abbia tenuto alto il morale
a quelli della camera di fronte.
Sveglia alle 04.30 uno dopo laltro tutti a pisciare -la prostata comincia
a farsi sentire- poi di nuovo tutti a letto. Ore 08.00 colazione. Il buffet è
ricchissimo: prosciutti, formaggi, uova, yogurt, muesli, miele, marmellata, nutella,
crostate, frutta sciroppata, the, caffè, succhi di frutta. Tutti fanno
una bella colazione equilibrata, lEnrico non ce la fa a trattenersi e mangia
un esagerazione (al ritorno dalla gita registrerà un aumento di peso di
oltre 1 Kg. ma non sarà il solo), gli altri per non perdere colpi si confezionano
i panini da mette in tasca!?! I soliti dispettosi morsicano quello del povero
Squalo.
Partenza ore 10.00. Ma prima, cinque dei sette galli devono recuperare le bici
che chissà come sono finite negli angoli più nascosti e scomodi
del magazzino, nel mentre i bagagli incustoditi si eclissano. Chi
la fa, laspetti! Alla prima distrazione il burlone viene tradito dal
suo complice.
Finalmente si parte, la meta è Stia, paese dei Cianferoni,.
Ma prima bisogna scollinare, cè di mezzo il Passo della Consuma 1050
mt., 900mt. di dislivello in 17 Km. Dopo i primi 300 mt. di salita il passaggio
a livello chiuso allinea i nostri Galli come in unipotetica griglia di partenza.
La bagarre dura poco, il gruppo si sgrana, ognuno prende il suo ritmo, ci si vede
allarrivo. Lo Squalo al primo tornante ha capito che sarà una salita
lunga, faticosa e
solitaria.
Arrivano tutti, dopo circa un ora e un quarto i primi, tre quarti dora dopo
arriva
anche lo Squalo, che a quelle quote si sente un po come un pesce
fuor dacqua.
Ci si asciuga,
sosta al baretto per uno spuntino:
focacce a metri e birra a bidoni!!!
Foto di gruppo.
Poi una bella discesa fino a Stia, arrivo allhotel Falterona
(una splendida ristrutturazione) nella piazza dove hanno girato il film
il Ciclone.
Vengono abbandonati i bagagli, il Claudio e lo Squalo -entrambi non così
vogliosi di rimettere il culo in sella- e i cinque superstiti imboccano la strada
per Poppi, dove vogliamo andare a visitare il castello. Per strada vengono superati
da due bikers ed è subito gazzarra. Paolo si sente in forma
e, allultimo Km in salita, prova a spingere, Carlo va a riprenderlo, Enrico
lo segue, si inserisce Max che vuole dire la sua, e si innesca una gara al massacro
con scatti e controscatti
Dal Castello dei conti Guidi citato da Dante - si gode di uno splendido
panorama della valle del casentino. Mentre visitano il castello sparisce la bici
del Carletto, chi sarà stato?
Al ritorno, sosta per il gelato mentre si fanno quattro chiacchiere con i coscritti
del posto.
Cena all Oasi di Samira, nome tipico del luogo!?! Un locale
di classe
ma i tortelli di patate e i ravioli, con sugo di funghi e/o di
cinghiale, sono grandiosi. Si strafogano. Poi lo Squalo fa la piva perché
vuole anche la fiorentina.
Serata al bar dellhotel, dove cè un gran movimento, Enrico
con le scarpe bicolore suscita linteresse dei locali. Franci la barista
vorrebbe portare alcuni dei Galli in discoteca alla fine del turno, intanto, introduce
alla vita del paese quelli che resistono al richiamo del letto. Enrico - che da
quel momento diventa il Puma- stringe amicizia con il Lupo
il re della motosega, personaggio locale alquanto espansivo. Lalcool non
viene risparmiato, e nemmeno le stronzate, gaffes colossali incluse.
Al mattino piove, per fortuna (pensa qualcuno), così la partenza viene
ritardata.
Un Fighetta vorrebbe andare in treno, ma poi incuranti delle condizioni avverse
i Settegalli partono in sella alle due ruote. Passo della Calla a quota 1296,
quasi milletre! Tutto sotto la pioggia.
Nonostante lacqua, suo ambiente naturale, lo Squalo si trova in leggera
difficoltà. Un gentile sostegno morale dal secondo Km
lo incita o per meglio dire lo sospinge fino alla Cima.
Si fermerà al cartello
a riprender fiato
Al passo, i nostri pulcini bagnati trovano rifugio
nel Rifugio (appunto) gestito da Antonello ed il cannabis, due morosi
di Torino. Le gaffes si sprecano. Mentre si asciugano e mangiano
due cosine esce il sole. Burloni
permettendo...si recuperano
i mezzi , non tutti ritrovati dove lasciati
, foto
di rito e via alla volta di Milano marittima.
Discesa di 25 Km, piacevole e panoramica.
Breve sosta per una foto nel paese di Settegalli,
patria dei nostri eroi
Poi 75 Km di pianura con vento contro. Lo Squalo impara a stare a ruota e diventa
il Peppiniello di Capua delle due ruote.
-Tu, stai dietro che fai solo casino, vai avanti Henri, rallenta di due punti,
lascialo andare, ecco così, dai che va bene, porcodduee! Andavamo come
orologi svizzeri, non possiamo fermarci a fare acqua! Breve sosta e un malcapitato
perde la ruota (nel vero senso della parola...)
Comunque, ore 18 arrivo a Milano Marittima. Gran culo , se non fosse uscito
il sole sarebbe stato un vero massacro, tutti quei Km sotto la pioggia
Si stendono
i panni sudati e, rimessi a lucido, i Settegalli escono per la serata in
Riviera Romagnola. Apero,
cena generosa, caffè, digestivo, vasca per la via principale ma le idee
bellicose vengono subito sedate,
questa è una delle uniche sere in cui non cè nessuno in giro,
a letto alluna. Sigh!
Mattino del Lunedì, colazione abbondante, passeggiata
in spiaggia sotto un sole velato da un po di tristezza, alle 11.30 si
parte per tornare a casa.
Ben due tentativi di immortalare i Settegalli sulla spiaggia romagnola, niente:
prima un passante strabico al terzo tentativo fotografa piedi e sabbia, poi trovato
un nuovo volontario
finisce la pila
Saranno costretti a tornare ;-)
Primi 10 Km percorsi quasi interamente intorno ad enormi rotonde, poi finalmente
imboccano la strada per Forlì. Procedono con un bel ritmo, allineati e
soprattutto coperti. Al secondo bivio la velocità sale: 32, 37, porcoddue!!,
40, 45. Tutto premeditato
lo Squalo perde la ruota, questa volta deve farsi
la strada fino a Forlì da solo: eccheccacchio! Deve guadagnarsela la piadina!
Giunti alla stazione ferroviaria, i sensi di colpa spingono i Nostri a cercarlo
al cellulare, ma lo Squalo si è trasformato in Gazzella, è in dirittura
darrivo. 10 minuti e sono nuovamente in sette.
Ovviamente piadina
per tutti, birra e di corsa al treno. In prima classe i Settegalli tornano
al pollaio.
Ma si ripromettono di tornare a cantare al più presto
Il Puma
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