KOST to KOST o PAST to PAST?
Traduzione per gli storditi: da Costa Tirrenica a Costa Adriatica o da un pasto all’altro
Percorso ciclo-gastronomico Tosco-Romagnolo
(25 /28 Aprile 2003 - 354 Km)

 
Nota per il lettore: gli Amici della Ruota verranno denominati in questa occasione SETTEGALLI.
(Pasquale non metteva il culo su una sella da tre anni).
 
Ore 04.45, nel cortile di Paolo si ritrovano Carlo, Claudio, Diego, Enrico e Massimiliano.
Ci sono tutti, anzi no, chi manca? Pasquale è ovvio… è rimasto senza benzina in via Repubblica.
Telefonata e recupero al volo dello Squalo, poi, con il Furgocountry, ai 140 all’ora per non perdere il treno fino a Santhià. Prima classe per i Settegalli.
Ore 11,33 scendono le bici e il bagaglio alla stazione di Pisa.
Foto d’obbligo in Piazza dei Miracoli e finalmente in sella, l’avventura comincia.

Primo tratto tutto pianeggiante, un poco troppo trafficato, comunque tutto bene. L’andatura è quella della “spesa”, anche lo Squalo si sente a suo agio.
Ai sobborghi di Empoli, dopo una cinquantina di Km., fermata tecnica ai box. Individuata una provvidenziale trattoria con dehor: affettati toscani a gogo, insalate, chianti, birra e caffè: altro che barrette energetiche!! Lo Squalo mette la birra calda nella borraccia… al primo cavalcavia, da lui denominato salita, da vero uomo di fede comincia con le litanie - …porcodduee!! Ai 30 non ce la faccio, dai non fate gli stronzi -. Gli altri galli galleggiano, ma vogliono arrivare a Firenze in tempo per un giro in centro e gelato, così alcuni volenterosi dispensano qualche spintarella.

Firenze, finalmente! Sono 85 Km. Foto con lo sfondo di Ponte vecchio. Giro veloce in centro, troppa gente, anche qualche bella topa ;- )
Vicino a Piazza della Signoria c’è l’arrivo di una gara Ciclistica importante: turisti e pubblico attendono l’arrivo dietro le transenne. Alcuni Galli non resistono: dopo aver fatto il giro della piazza pedalando con la “vergognosa” a folle velocità, si fanno riprendere mentre simulano l’arrivo in volata fra gli applausi del pubblico.

Adesso è meglio che se ne vadano, 20 Km più avanti a Pontassieve li attende l’hotel Moderno. Qui trovano la più alta concentrazione di ciclisti mai registrata (eccetto che per il “Giro”): 3 squadre “vere” provenienti rispettivamente da Ucraina, Francia e Australia, un gruppo di cicloturisti, “omani e tose”, provenienti da Treviso con furgone al seguito e ovviamente i Settegalli.
Cena con inchiappettamento al Girarrosto: - .. evvai con le “fiorentine” ( le fette di carne, cosa avevate capito?)- doping a base di succo d’uva stagionato (Chianti) e infuso fresco al succo di limone (limoncello). A nanna.

In camera con Enrico e Paolo c’è la fanfara. Il gruppo di trombettieri (Carlo&Claudio) denominato “I flatulenti” suonano per una decina di minuti una dolce ninna nanna (…povere mogli! nda). Anestetizzati dall’anidride solforosa i poveri compagni di camera sono travolti dall’oblio. Giungono voci che il terzo trombettiere del gruppo (Diego) abbia tenuto alto il morale a quelli della camera di fronte.
Sveglia alle 04.30 uno dopo l’altro tutti a pisciare -la prostata comincia a farsi sentire- poi di nuovo tutti a letto. Ore 08.00 colazione. Il buffet è ricchissimo: prosciutti, formaggi, uova, yogurt, muesli, miele, marmellata, nutella, crostate, frutta sciroppata, the, caffè, succhi di frutta. Tutti fanno una bella colazione equilibrata, l’Enrico non ce la fa a trattenersi e mangia un esagerazione (al ritorno dalla gita registrerà un aumento di peso di oltre 1 Kg. ma non sarà il solo), gli altri per non perdere colpi si confezionano i panini da mette in tasca!?! I soliti dispettosi morsicano quello del povero Squalo.

Partenza ore 10.00. Ma prima, cinque dei sette galli devono recuperare le bici che chissà come sono finite negli angoli più nascosti e scomodi del magazzino, nel mentre i bagagli incustoditi si eclissano. Chi la fa, l’aspetti! Alla prima distrazione il burlone viene tradito dal suo complice.

Finalmente si parte, la meta è Stia, paese dei Cianferoni,.
Ma prima bisogna scollinare, c’è di mezzo il Passo della Consuma 1050 mt., 900mt. di dislivello in 17 Km. Dopo i primi 300 mt. di salita il passaggio a livello chiuso allinea i nostri Galli come in un’ipotetica griglia di partenza. La bagarre dura poco, il gruppo si sgrana, ognuno prende il suo ritmo, ci si vede all’arrivo. Lo Squalo al primo tornante ha capito che sarà una salita lunga, faticosa e… solitaria.
Arrivano tutti, dopo circa un ora e un quarto i primi, tre quarti d’ora dopo arriva anche lo Squalo, che a quelle quote si sente un po’ come “un pesce fuor d’acqua”.

Ci si asciuga, sosta al baretto per uno spuntino: focacce a metri e birra a bidoni!!!
Foto di gruppo. Poi una bella discesa fino a Stia, arrivo all’hotel Falterona (una splendida ristrutturazione) nella piazza dove hanno girato il film “il Ciclone”.
Vengono abbandonati i bagagli, il Claudio e lo Squalo -entrambi non così vogliosi di rimettere il culo in sella- e i cinque superstiti imboccano la strada per Poppi, dove vogliamo andare a visitare il castello. Per strada vengono superati da due “bikers” ed è subito gazzarra. Paolo si sente in forma e, all’ultimo Km in salita, prova a spingere, Carlo va a riprenderlo, Enrico lo segue, si inserisce Max che vuole dire la sua, e si innesca una gara al massacro con scatti e controscatti…
Dal Castello dei conti Guidi – citato da Dante - si gode di uno splendido panorama della valle del casentino. Mentre visitano il castello sparisce la bici del Carletto, chi sarà stato?
Al ritorno, sosta per il gelato mentre si fanno quattro chiacchiere con i coscritti del posto.

Cena all’ “Oasi di Samira”, nome tipico del luogo!?! Un locale di classe… ma i tortelli di patate e i ravioli, con sugo di funghi e/o di cinghiale, sono grandiosi. Si strafogano. Poi lo Squalo fa la piva perché vuole anche la “fiorentina”.
Serata al bar dell’hotel, dove c’è un gran movimento, Enrico con le scarpe bicolore suscita l’interesse dei locali. Franci la barista vorrebbe portare alcuni dei Galli in discoteca alla fine del turno, intanto, introduce alla vita del paese quelli che resistono al richiamo del letto. Enrico - che da quel momento diventa il “Puma”- stringe amicizia con il “Lupo” il re della motosega, personaggio locale alquanto espansivo. L’alcool non viene risparmiato, e nemmeno le stronzate, gaffes colossali incluse.

Al mattino piove, per fortuna (pensa qualcuno), così la partenza viene ritardata.
Un Fighetta vorrebbe andare in treno, ma poi incuranti delle condizioni avverse i Settegalli partono in sella alle due ruote. Passo della Calla a quota 1296, quasi milletre! Tutto sotto la pioggia.
Nonostante l’acqua, suo ambiente naturale, lo Squalo si trova in “leggera difficoltà”. Un gentile “sostegno morale” dal secondo Km lo incita o per meglio dire lo “sospinge” fino alla Cima.
Si fermerà al cartello a riprender fiato…

Al passo, i nostri pulcini bagnati trovano rifugio nel Rifugio (appunto) gestito da Antonello ed il “cannabis”, due morosi di Torino. Le gaffes si sprecano. Mentre si asciugano e mangiano “due cosine” esce il sole. Burloni permettendo...si recuperano i mezzi , non tutti ritrovati dove lasciati…, foto di rito e via alla volta di Milano marittima.

Discesa di 25 Km, piacevole e panoramica.
Breve sosta per una foto nel paese di Settegalli, patria dei nostri eroi…
Poi 75 Km di pianura con vento contro. Lo Squalo impara a stare a ruota e diventa il “Peppiniello di Capua” delle due ruote.
-Tu, stai dietro che fai solo casino, vai avanti Henri, rallenta di due punti, lascialo andare, ecco così, dai che va bene, porcodduee! Andavamo come orologi svizzeri, non possiamo fermarci a fare acqua! Breve sosta e un malcapitato perde la ruota (nel vero senso della parola...)

Comunque, ore 18 arrivo a Milano Marittima. Gran culo , se non fosse uscito il sole sarebbe stato un vero massacro, tutti quei Km sotto la pioggia…
Si stendono i panni sudati e, rimessi a lucido, i Settegalli escono per la “serata in Riviera Romagnola. Apero, cena generosa, caffè, digestivo, vasca per la via principale ma le idee bellicose vengono subito sedate, questa è una delle uniche sere in cui non c’è nessuno in giro, a letto all’una. Sigh!

Mattino del Lunedì, colazione abbondante, passeggiata in spiaggia sotto un sole velato da un po’ di tristezza, alle 11.30 si parte per tornare a casa.
Ben due tentativi di immortalare i Settegalli sulla spiaggia romagnola, niente: prima un passante strabico al terzo tentativo fotografa piedi e sabbia, poi trovato un nuovo volontario… finisce la pila … Saranno costretti a tornare ;-)

Primi 10 Km percorsi quasi interamente intorno ad enormi rotonde, poi finalmente imboccano la strada per Forlì. Procedono con un bel ritmo, allineati e soprattutto coperti. Al secondo bivio la velocità sale: 32, 37, porcoddue!!, 40, 45. Tutto premeditato… lo Squalo perde la ruota, questa volta deve farsi la strada fino a Forlì da solo: eccheccacchio! Deve guadagnarsela la piadina!

Giunti alla stazione ferroviaria, i sensi di colpa spingono i Nostri a cercarlo al cellulare, ma lo Squalo si è trasformato in Gazzella, è in dirittura d’arrivo. 10 minuti e sono nuovamente in sette.
Ovviamente piadina per tutti, birra e di corsa al treno. In prima classe i Settegalli tornano al pollaio.

Ma si ripromettono di tornare a cantare al più presto…

Il Puma